SINTESI SUL FUNZIONAMENTO DEL FLASH
Il flash viene utilizzato in molti modi ed in diverse situazioni. Viene usato per schiarire delle ombre, viene utilizzato per illuminare una scena molto buia, per fotografare un soggetto in controluce o per creare particolari effetti. Ma come funziona? Quali sono le caratteristiche principali che deve possedere?
Il flash può essere utilizzato in manuale oppure in modalità automatica. In manuale il flash emette sempre il lampo alla massima potenza o frazioni di essa selezionabili manualmente dall’utente.
L’utilizzo del flash in manuale implica l’introduzione del famosissimo numero guida abbreviato con acronimo NG. In poche parole il NG indica la potenza del lampo ….. più è alto il NG più il lampo è potente. E’ come il wattaggio per una cassa acustica. Così come un impianto da 100 W è più potente di un impianto da 50 W un flash con un NG di 58 sarà più potente di un flash avente NG 43
Normalmente il NG è indicato nella sigla del flash e quindi:
Il Canon speedlight430EXII ha un NG pari a 43
Il Canon speedlight580EXII ha un NG pari a 58
Il Metz 44AF1 ha un NG pari a 44
Il Metz 50AF1 ha un NG pari a 50
Il NG indicato dai costruttori è riferito ad una sensibilità di 100 ISO
Matematicamente il NG è legato al diaframma (f) e alla distanza dal soggetto (d) dalla seguente formula matematica:
NG = d x f ne consegue che f = NG/d
Quindi se il mio flash a 100 ISO ha un NG di 48 ed il mio soggetto è a 3 metri di distanza il diaframma che dovrò utilizzare sarà.
48/3= 16
Ogni volta che aumento gli ISO di uno stop devo moltiplicare il mio NG per 1.4 (vi ricorda qualcosa?). Quindi:
a 200 ISO 48 X 1.4 /3= 22
a 400 ISO 48 x 1.4 x 1.4 /3 = 32
Se vi state chiedendo se io prima di effettuare uno scatto con il flash mi sparo tutti questi calcoli vi sbagliate di grosso. Mi verrebbe la cervicale dopo la prima foto.
A soccorrere tutti i malati di emicrania come me arriva la famosa modalità automatica, sistema in cui è la fotocamera che fa i conti al nostro posto. Essa comunica infatti al flash, in base a determinati parametri rilevati ed impostati, la potenza del lampo necessaria ad esporre correttamente la scena.
Il sistema di misurazione flash attualmente adottato da Canon e chiamato E-TTLII (Evaluative Trough The Lens, cioè valutazione attraverso l'obiettivo) introdotto nel 2004
La normale sequenza operativa di tale sistema può essere schematizzata nei seguenti passaggi:
1) Quando il pulsante di scatto viene premuto a metà, la fotocamera effettua la misurazione esposimetrica. Il tempo di otturazione e l’apertura del diaframma vengono impostati dalla fotocamera (modalità auto o P) o dall’utente (modalità Av, Tv o M )
2) Quando il pulsante di scatto viene premuto completamente, l’unità flash emette immediatamente un preflash a bassa potenza.
3) La luce riflessa da questo preflash viene catturata dall’obiettivo e analizzata dal sensore E-TTL posto all’interno della fotocamera che la confronterà con la luce ambiente precedentemente rilevata. A questo punto la fotocamera in base a questo confronto, ai parametri impostati (tempi, diaframmi, ISO) e alla distanza dal soggetto determina la corretta potenza del lampo che farà emettere al flash in fase di scatto.
4) Lo specchio si sposta verso l’alto e l’otturatore si apre, esponendo il sensore.
5) L’unità flash emette quindi un lampo di potenza pari a quella precedentemente calcolata, per illuminare la scena.
6) L’otturatore rimane aperto per tutta la durata prevista dal tempo di otturazione.
7) Lo specchio si abbassa e l’otturatore si chiude.
Prima di avere il mio attuale flash, possedevo un vecchio Speddlight 300EZ progettato per le reflex analogiche e pertanto non compatibile con il sistema ETTL. L'unità pertanto funzionava solo alla massima potenza e non era possibile ridurla in nessuna maniera. L'unico modo per dosare la potenza del lampo consisteva nel giocare con le distanze e i diaframmi. Divertente all'inizio ma una gran rottura quando dovevo fare diversi scatti in sutuazioni simili a festicciole tra amici. Non immaginate la gioia quando al mio compleanno mia moglie mi regalò un fantastico Metz 48AF1. Da quel giorno lovoro esclusivamente in modalità ETTL che comunque non essendo infallibile e soggetto a molte varianti, non di rado va compensata manualmente. Tale compensazione sarà più precisa tanto maggiore sarà la nostra esperienza.
UTILIZZO DEL FLASH
Pensate che sia tutto qui???? Assolutamente no!!! Dovete sapere infatti che il funzionamento del flash in ETTL è diverso a seconda del programma che scegliamo per effettuare uno scatto.
In modalità P la fotocamera imposterà un tempo compreso tra 1/60 e la velocità di sincro che permetterà di scattare a mano libera. Se questo comporta uno sfondo scuro pazienza. Normalmente l’uso di un tempo breve in condizioni di scarsa luce produrrà un soggetto correttamente esposto (dal flash) e lo sfondo nero.
In modalità AV viene scelto un diaframma e la fotocamere imposterà un tempo compreso tra 30 secondi e la velocità di sincro che permetterà di ottenere una corretta esposizione sia dello sfondo che del soggetto in primo piano. Se questo comporta un tempo lento e l’uso del cavalletto pazienza.
Con questo programma di scatto il flash lavora sempre in modalità di riempimento, e può sottoesporre la scena(impostando un tempo più breve) da 0 fino ad un massimo di 1 stop.
L'utilizzo del flash in priorità dei diaframmi è pertanto indicato in quelle situazioni in cui basta una schiarita per eliminare ombre indesiderate, quando ci manca appena uno stop o meno per esporre con tempi più brevi di quello di sicurezza, o quando vogliamo diminuire il contrasto tra zone chiare e zone scure.
Il funzionamento in modalità TV è molto simile a quello in AV e quindi il flash lavora sempre in modalità di riempimento e può sottoesporre la scena (impostando un diaframma più chiuso) da 0 fino ad un massimo di 1 stop.
Non mi ricordo di aver scattato mai con il flash in priorità dei tempi .... ma il concetto è paragonabile al caso precedente.
In modalità M una volta impostato un diaframma ed un tempo ideale per quella scena (e quindi indiendente da ciò che l'esposimetro ci sta dicendo) il flash modulerà la potenza del lampo in maniera tale da esporre correttamente la scena.
A seconda della coppia diaframmi e tempi scelti potremo far funzionare il flash in tre modi differenti:
- Come luce di riempimento se si espone correttamente la scena o il soggetto (ago al centro dell’esposimetro o sottoesposto massimo di uno stop). Il lampo verrà modulato ad una potenza tale per cui diminuirà le ombre ed esporrà correttamente la scena a anche se sottoesposta.
- Come luce principale ma con luce ambiente di riempimento, sottoesponendo la scena o il soggetto di 2 stop. In uno scatto effettuato in questo modo noteremo l’illuminazione del flash ma al tempo stesso una piccola ma apprezzabile quantità di luce ambiente che ne ridurrà l’impatto.
- Come unica fonte di illuminazione sottoesponendo la scena o il soggetto di 3 o più stop
Il programma M è pertanto la modalità più completa per utilizzare il flash e si presta a ricoprire tutte le casistiche possibili.
Dato che è di fondamentale importanza comprendere bene il funzionamento del flash in modalità M per riuscire a sfruttare al meglio questo importantissimo accessorio, ritornerò sull'argomento nell'ultima parte di questa guida con degli scatti dimostrativi.
Tuttavia il programma da usare P TV AV o M o la sottoesposizione da impostare dipende dalla necessità, dal modo in cui si è abituati a scattare e dal risultato che si vuole ottenere. Non esiste un metodo in assoluto migliore dell'altro ma solo un metodo più opportuno da usare in funzione della situazione.
In linea di massima il flash non deve mai essere puntato direttamente sul soggetto, in quanto la luce frontale appiattisce la scena che perde di tridimensionalità. Quando è possibile il flash deve essere usato sempre di rimbalzo e quindi sul soffitto o su un muro. Questo tecnica permette di diffondere il lampo ed ottenere una luce molto morbida e piacevole. Inoltre illuminando il soggetto dall’alto verso il basso (rimbalzo contro il soffitto) o lateralmente (rimbalzo contro un muro) la luce crea zone d’ombra, zone meno illuminate e zone più illuminate dando alla scena un aspetto molto più naturale. E’ importante sapere che il lampo del flash assume il colore della superficie su cui rimbalza. Pertanto se verrà fatto rimbalzare su un muro rosso il nostro soggetto sarà illuminato da una luce rossa. In questo caso bisogna bilanciare correttamente il bianco.
Nel caso non ci siano soffitti o muri sui quali far rimbalzare il lampo è consigliabile estrarre il pannellino trasparente ed il pannellino bianco, inclinare la testa del flash di 45° o 60° a seconda di quanto il soggetto è distante. In alternativa è possibile puntarlo direttamente verso il soggetto ma con l’ausilio dei diffusori esterni. In commercio sono disponibili un gran numero di diffusori più o meno efficaci. La cosa importante da sapere e che la capacità di diffondere è direttamente proporzionale alle dimensioni del diffusore, quindi più è grande e più diffonde.
Tuttavia il miglior modo per usare il flash è quello di toglierlo dalla slitta ed utilizzarlo off camera
In questo modo abbiamo infinite combinazioni ed utilizzi possibili. Possiamo pertanto direzionarlo come meglio vogliamo anche se non abbiamo ne muri ne soffitti, possiamo avvicinarlo o allontanarlo dal nostro soggetto, possiamo attaccarci dei diffusori più o meno ingombranti ecc. ecc.
Alcune fotocamere sono in grado di pilotare i flash off camera autonomamente tramite segnali radio grazie ad un protocollo wireless. Con questo sistema è possibile impostare il flash a distanza, direttamente dalla fotocamera che sarà in grado di trasmettere all'unità anche tutte le informazioni rilevate dal sistema ETTL.
Altre fotocamere invece non avendo questa funzione wireless necessitano di componenti che assolvono questa funzione. Tra i più comuni abbiamo i trigger, dispositivi radio costituiti da una parte trasmittente che si monta sulla slitta. In fase di scatto la trasmittente lancia un impulso che verrà captato dalla parte ricevente montata sotto il flash. Questi una volta ricevuto l’impulso farà emettere il lampo all’unità flash.
In commercio ci sono trigger economici di costruzione meccanica adeguata al loro costo, non in grado di trasmettere le informazioni ETTL. Pertanto il flash emetterà un lampo sempre alla massima potenza e sarà compito dell’utente, modularla chiudendo il diaframma o agendo proprio sui comandi posti sul corpo del flash. Inoltre i trigger di fascia bassa non permettono di modificare le impostazioni del flash dalla macchina che pertanto vanno variare manualmente.
I trigger professionali oltre ad utilizzare materiali pregiati ed assemblati con cura trasmetto le informazioni rilevate dal sistema ETTL e permettono all’unità flash di essere comandata dalla fotocamera.
Altri dispositivi che permettono di utilizzare il flash off camera sono le servocellule che personalmente non ho mai usato, oppure i cavi flash. Ho trovato l'uso di quest'ultimi molto scomodo perchè non ti danno una completa libertà di movimento, tuttavia costano poco e veicolano le informazioni ETTL. Se volete acquistarli dirottatevi sul modello più lungo disponibile per aver maggior raggio di azione nel posizionare l'unità fash.
GUIDA ALL'ACQUISTO
Quasi tutte le fotocamere digitali sono dotate di un flash integrato detto anche flash popup. Ma allora perchè spendere soldi per comprarne un altro se già ne abbiamo uno sempre a portata di mano? Beh di limiti purtroppo ne ha tanti; innanzi tutto i numero guida molto contenuto ed insufficiente in molte occasione. Poi è piccolo pertanto la luce che emette è dura, non diffusa e quindi il più delle volte poca piacevole da vedere in foto. Non è direzionabile e quindi il lampo è sempre rivolto frontalmente alla scena che risulta appiattita e priva di tridimensionalità. In fine essendo molto vicino alla linea dell'obiettivo fa si che gli occhi delle persone riprese vengano rossi.
L'unico caso in cui può essere usato in maniera accettabile è utilizzarlo come flash di riempimento all'aperto in giornate di sole per eliminare le ombre indesiderate.
Visto lo scarso campo di utilizzo del flash integrato macchine professionali come la 5D e 1D ne sono addirittura sprovvisti.
Se dopo la lettura di questa mini guida vi è venuta l'irrefrenabile voglia di comprare un flash a slitta quali sono le caratteristiche che bisogna considerare per effettuare un buon acquisto?
Innanzi tutto una unità flash deve avere la possibilità di movimento verticale e rotazione orizzontale per permettere l’utilizzo del lampo di rimbalzo.
Inoltre è opportuno che il numero guida sia sufficientemente alto da soddisfare le nostre necessità di scatto.
Tra le caratteristiche meccaniche accertatevi che abbia il pannellino semitrasparente estraibile per coprire le focali grandangolari e diffondere ulteriormente il lampo del flash
Di fondamentale importanza è un secondo pannellino estraibile bianco riflettente che ha il compito di diffondere il lampo e di deviarne parte verso gli occhi del soggetto.
Il flash viene utilizzato in molti modi ed in diverse situazioni. Viene usato per schiarire delle ombre, viene utilizzato per illuminare una scena molto buia, per fotografare un soggetto in controluce o per creare particolari effetti. Ma come funziona? Quali sono le caratteristiche principali che deve possedere?
Il flash può essere utilizzato in manuale oppure in modalità automatica. In manuale il flash emette sempre il lampo alla massima potenza o frazioni di essa selezionabili manualmente dall’utente.
L’utilizzo del flash in manuale implica l’introduzione del famosissimo numero guida abbreviato con acronimo NG. In poche parole il NG indica la potenza del lampo ….. più è alto il NG più il lampo è potente. E’ come il wattaggio per una cassa acustica. Così come un impianto da 100 W è più potente di un impianto da 50 W un flash con un NG di 58 sarà più potente di un flash avente NG 43
Normalmente il NG è indicato nella sigla del flash e quindi:
Il Canon speedlight430EXII ha un NG pari a 43
Il Canon speedlight580EXII ha un NG pari a 58
Il Metz 44AF1 ha un NG pari a 44
Il Metz 50AF1 ha un NG pari a 50
Il NG indicato dai costruttori è riferito ad una sensibilità di 100 ISO
Matematicamente il NG è legato al diaframma (f) e alla distanza dal soggetto (d) dalla seguente formula matematica:
NG = d x f ne consegue che f = NG/d
Quindi se il mio flash a 100 ISO ha un NG di 48 ed il mio soggetto è a 3 metri di distanza il diaframma che dovrò utilizzare sarà.
48/3= 16
Ogni volta che aumento gli ISO di uno stop devo moltiplicare il mio NG per 1.4 (vi ricorda qualcosa?). Quindi:
a 200 ISO 48 X 1.4 /3= 22
a 400 ISO 48 x 1.4 x 1.4 /3 = 32
Se vi state chiedendo se io prima di effettuare uno scatto con il flash mi sparo tutti questi calcoli vi sbagliate di grosso. Mi verrebbe la cervicale dopo la prima foto.
A soccorrere tutti i malati di emicrania come me arriva la famosa modalità automatica, sistema in cui è la fotocamera che fa i conti al nostro posto. Essa comunica infatti al flash, in base a determinati parametri rilevati ed impostati, la potenza del lampo necessaria ad esporre correttamente la scena.
Il sistema di misurazione flash attualmente adottato da Canon e chiamato E-TTLII (Evaluative Trough The Lens, cioè valutazione attraverso l'obiettivo) introdotto nel 2004
La normale sequenza operativa di tale sistema può essere schematizzata nei seguenti passaggi:
1) Quando il pulsante di scatto viene premuto a metà, la fotocamera effettua la misurazione esposimetrica. Il tempo di otturazione e l’apertura del diaframma vengono impostati dalla fotocamera (modalità auto o P) o dall’utente (modalità Av, Tv o M )
2) Quando il pulsante di scatto viene premuto completamente, l’unità flash emette immediatamente un preflash a bassa potenza.
3) La luce riflessa da questo preflash viene catturata dall’obiettivo e analizzata dal sensore E-TTL posto all’interno della fotocamera che la confronterà con la luce ambiente precedentemente rilevata. A questo punto la fotocamera in base a questo confronto, ai parametri impostati (tempi, diaframmi, ISO) e alla distanza dal soggetto determina la corretta potenza del lampo che farà emettere al flash in fase di scatto.
4) Lo specchio si sposta verso l’alto e l’otturatore si apre, esponendo il sensore.
5) L’unità flash emette quindi un lampo di potenza pari a quella precedentemente calcolata, per illuminare la scena.
6) L’otturatore rimane aperto per tutta la durata prevista dal tempo di otturazione.
7) Lo specchio si abbassa e l’otturatore si chiude.
Prima di avere il mio attuale flash, possedevo un vecchio Speddlight 300EZ progettato per le reflex analogiche e pertanto non compatibile con il sistema ETTL. L'unità pertanto funzionava solo alla massima potenza e non era possibile ridurla in nessuna maniera. L'unico modo per dosare la potenza del lampo consisteva nel giocare con le distanze e i diaframmi. Divertente all'inizio ma una gran rottura quando dovevo fare diversi scatti in sutuazioni simili a festicciole tra amici. Non immaginate la gioia quando al mio compleanno mia moglie mi regalò un fantastico Metz 48AF1. Da quel giorno lovoro esclusivamente in modalità ETTL che comunque non essendo infallibile e soggetto a molte varianti, non di rado va compensata manualmente. Tale compensazione sarà più precisa tanto maggiore sarà la nostra esperienza.
UTILIZZO DEL FLASH
Pensate che sia tutto qui???? Assolutamente no!!! Dovete sapere infatti che il funzionamento del flash in ETTL è diverso a seconda del programma che scegliamo per effettuare uno scatto.
In modalità P la fotocamera imposterà un tempo compreso tra 1/60 e la velocità di sincro che permetterà di scattare a mano libera. Se questo comporta uno sfondo scuro pazienza. Normalmente l’uso di un tempo breve in condizioni di scarsa luce produrrà un soggetto correttamente esposto (dal flash) e lo sfondo nero.
In modalità AV viene scelto un diaframma e la fotocamere imposterà un tempo compreso tra 30 secondi e la velocità di sincro che permetterà di ottenere una corretta esposizione sia dello sfondo che del soggetto in primo piano. Se questo comporta un tempo lento e l’uso del cavalletto pazienza.
Con questo programma di scatto il flash lavora sempre in modalità di riempimento, e può sottoesporre la scena(impostando un tempo più breve) da 0 fino ad un massimo di 1 stop.
L'utilizzo del flash in priorità dei diaframmi è pertanto indicato in quelle situazioni in cui basta una schiarita per eliminare ombre indesiderate, quando ci manca appena uno stop o meno per esporre con tempi più brevi di quello di sicurezza, o quando vogliamo diminuire il contrasto tra zone chiare e zone scure.
Il funzionamento in modalità TV è molto simile a quello in AV e quindi il flash lavora sempre in modalità di riempimento e può sottoesporre la scena (impostando un diaframma più chiuso) da 0 fino ad un massimo di 1 stop.
Non mi ricordo di aver scattato mai con il flash in priorità dei tempi .... ma il concetto è paragonabile al caso precedente.
In modalità M una volta impostato un diaframma ed un tempo ideale per quella scena (e quindi indiendente da ciò che l'esposimetro ci sta dicendo) il flash modulerà la potenza del lampo in maniera tale da esporre correttamente la scena.
A seconda della coppia diaframmi e tempi scelti potremo far funzionare il flash in tre modi differenti:
- Come luce di riempimento se si espone correttamente la scena o il soggetto (ago al centro dell’esposimetro o sottoesposto massimo di uno stop). Il lampo verrà modulato ad una potenza tale per cui diminuirà le ombre ed esporrà correttamente la scena a anche se sottoesposta.
- Come luce principale ma con luce ambiente di riempimento, sottoesponendo la scena o il soggetto di 2 stop. In uno scatto effettuato in questo modo noteremo l’illuminazione del flash ma al tempo stesso una piccola ma apprezzabile quantità di luce ambiente che ne ridurrà l’impatto.
- Come unica fonte di illuminazione sottoesponendo la scena o il soggetto di 3 o più stop
Il programma M è pertanto la modalità più completa per utilizzare il flash e si presta a ricoprire tutte le casistiche possibili.
Dato che è di fondamentale importanza comprendere bene il funzionamento del flash in modalità M per riuscire a sfruttare al meglio questo importantissimo accessorio, ritornerò sull'argomento nell'ultima parte di questa guida con degli scatti dimostrativi.
Tuttavia il programma da usare P TV AV o M o la sottoesposizione da impostare dipende dalla necessità, dal modo in cui si è abituati a scattare e dal risultato che si vuole ottenere. Non esiste un metodo in assoluto migliore dell'altro ma solo un metodo più opportuno da usare in funzione della situazione.
In linea di massima il flash non deve mai essere puntato direttamente sul soggetto, in quanto la luce frontale appiattisce la scena che perde di tridimensionalità. Quando è possibile il flash deve essere usato sempre di rimbalzo e quindi sul soffitto o su un muro. Questo tecnica permette di diffondere il lampo ed ottenere una luce molto morbida e piacevole. Inoltre illuminando il soggetto dall’alto verso il basso (rimbalzo contro il soffitto) o lateralmente (rimbalzo contro un muro) la luce crea zone d’ombra, zone meno illuminate e zone più illuminate dando alla scena un aspetto molto più naturale. E’ importante sapere che il lampo del flash assume il colore della superficie su cui rimbalza. Pertanto se verrà fatto rimbalzare su un muro rosso il nostro soggetto sarà illuminato da una luce rossa. In questo caso bisogna bilanciare correttamente il bianco.
Nel caso non ci siano soffitti o muri sui quali far rimbalzare il lampo è consigliabile estrarre il pannellino trasparente ed il pannellino bianco, inclinare la testa del flash di 45° o 60° a seconda di quanto il soggetto è distante. In alternativa è possibile puntarlo direttamente verso il soggetto ma con l’ausilio dei diffusori esterni. In commercio sono disponibili un gran numero di diffusori più o meno efficaci. La cosa importante da sapere e che la capacità di diffondere è direttamente proporzionale alle dimensioni del diffusore, quindi più è grande e più diffonde.
Tuttavia il miglior modo per usare il flash è quello di toglierlo dalla slitta ed utilizzarlo off camera
In questo modo abbiamo infinite combinazioni ed utilizzi possibili. Possiamo pertanto direzionarlo come meglio vogliamo anche se non abbiamo ne muri ne soffitti, possiamo avvicinarlo o allontanarlo dal nostro soggetto, possiamo attaccarci dei diffusori più o meno ingombranti ecc. ecc.
Alcune fotocamere sono in grado di pilotare i flash off camera autonomamente tramite segnali radio grazie ad un protocollo wireless. Con questo sistema è possibile impostare il flash a distanza, direttamente dalla fotocamera che sarà in grado di trasmettere all'unità anche tutte le informazioni rilevate dal sistema ETTL.
Altre fotocamere invece non avendo questa funzione wireless necessitano di componenti che assolvono questa funzione. Tra i più comuni abbiamo i trigger, dispositivi radio costituiti da una parte trasmittente che si monta sulla slitta. In fase di scatto la trasmittente lancia un impulso che verrà captato dalla parte ricevente montata sotto il flash. Questi una volta ricevuto l’impulso farà emettere il lampo all’unità flash.
In commercio ci sono trigger economici di costruzione meccanica adeguata al loro costo, non in grado di trasmettere le informazioni ETTL. Pertanto il flash emetterà un lampo sempre alla massima potenza e sarà compito dell’utente, modularla chiudendo il diaframma o agendo proprio sui comandi posti sul corpo del flash. Inoltre i trigger di fascia bassa non permettono di modificare le impostazioni del flash dalla macchina che pertanto vanno variare manualmente.
I trigger professionali oltre ad utilizzare materiali pregiati ed assemblati con cura trasmetto le informazioni rilevate dal sistema ETTL e permettono all’unità flash di essere comandata dalla fotocamera.
Altri dispositivi che permettono di utilizzare il flash off camera sono le servocellule che personalmente non ho mai usato, oppure i cavi flash. Ho trovato l'uso di quest'ultimi molto scomodo perchè non ti danno una completa libertà di movimento, tuttavia costano poco e veicolano le informazioni ETTL. Se volete acquistarli dirottatevi sul modello più lungo disponibile per aver maggior raggio di azione nel posizionare l'unità fash.
GUIDA ALL'ACQUISTO
Quasi tutte le fotocamere digitali sono dotate di un flash integrato detto anche flash popup. Ma allora perchè spendere soldi per comprarne un altro se già ne abbiamo uno sempre a portata di mano? Beh di limiti purtroppo ne ha tanti; innanzi tutto i numero guida molto contenuto ed insufficiente in molte occasione. Poi è piccolo pertanto la luce che emette è dura, non diffusa e quindi il più delle volte poca piacevole da vedere in foto. Non è direzionabile e quindi il lampo è sempre rivolto frontalmente alla scena che risulta appiattita e priva di tridimensionalità. In fine essendo molto vicino alla linea dell'obiettivo fa si che gli occhi delle persone riprese vengano rossi.
L'unico caso in cui può essere usato in maniera accettabile è utilizzarlo come flash di riempimento all'aperto in giornate di sole per eliminare le ombre indesiderate.
Visto lo scarso campo di utilizzo del flash integrato macchine professionali come la 5D e 1D ne sono addirittura sprovvisti.
Se dopo la lettura di questa mini guida vi è venuta l'irrefrenabile voglia di comprare un flash a slitta quali sono le caratteristiche che bisogna considerare per effettuare un buon acquisto?
Innanzi tutto una unità flash deve avere la possibilità di movimento verticale e rotazione orizzontale per permettere l’utilizzo del lampo di rimbalzo.
Inoltre è opportuno che il numero guida sia sufficientemente alto da soddisfare le nostre necessità di scatto.
Tra le caratteristiche meccaniche accertatevi che abbia il pannellino semitrasparente estraibile per coprire le focali grandangolari e diffondere ulteriormente il lampo del flash
Di fondamentale importanza è un secondo pannellino estraibile bianco riflettente che ha il compito di diffondere il lampo e di deviarne parte verso gli occhi del soggetto.
Se avete una fotocamera in grado di pilotare il flash tramite protocollo wireless sarebbe opportuno che anche il vostro flash fosse wireless.
Un display multifunzione aiuta sicuramente ad cambiare rapidamente impostazioni dell'unità flash.
Se decidete di acquistare flash di terzi produttori (Metz, Sigma, Nissin ecc. ecc.) accertatevi che siano completamente compatibili con la vostra fotocamera. Infatti potrebbe verificarsi il caso in cui un flash di terze parti funzioni sulla vostra fotocamera ma non abbia disponibile tutte le funzioni.
(Si ringrazia per l'articolo Francescolia nickname Giscko By Zm Photo)
Un display multifunzione aiuta sicuramente ad cambiare rapidamente impostazioni dell'unità flash.
Se decidete di acquistare flash di terzi produttori (Metz, Sigma, Nissin ecc. ecc.) accertatevi che siano completamente compatibili con la vostra fotocamera. Infatti potrebbe verificarsi il caso in cui un flash di terze parti funzioni sulla vostra fotocamera ma non abbia disponibile tutte le funzioni.
(Si ringrazia per l'articolo Francescolia nickname Giscko By Zm Photo)